La Toscana è fra le regioni più ‘Camper Friendly’ d’Italia e l’abbiamo scelta per un viaggio itinerante diviso in quattro tappe alla scoperta della Val d’Orcia.
In questo articolo ti racconteremo cosa vedere, pillole di storia, dove sostare con il camper e dove mangiare in Val d’Orcia.
Quali sono i borghi imperdibili di questo territorio? Pienza, San Quirico d’Orcia, Bagno Vignoni e Montalcino.
Un camper, una famiglia di cinque e due gatti viaggiatori, fra cipressi, colline, storia, panorami da togliere il fiato ed eccellenze enogastronomiche.
La Val d’Orcia, riconosciuta dall’Unesco come patrimonio dell’umanità, prende il nome dal fiume Orcia che attraversa la verde vallata rendendola così rigogliosa.
I punti forti di questa zona sono i paesaggi suggestivi che ci appaiono come dipinti rinascimentali e i graziosi centri medioevali che si integrano perfettamente con l’ambiente naturale.
Pienza
La prima tappa del nostro tour è Pienza; arroccata sulla cima di un colle è anche conosciuta come la città del pecorino.
Qui infatti è d’obbligo gustare il tradizionale piatto di pici cacio e pepe.
Come per la maggior parte dei borghi di questa zona, anche il centro di Pienza è visitabile in poche ore.
Un po’ di storia.
Corsignano era l’antico nome del paese, trasformato in Pienza che significa ‘la città di Pio’.
Fu proprio Papa Pio II (Enea Silvio Piccolomini) a trasformare l’antico villaggio nella città ideale rinascimentale donandole le attuali proporzioni armoniche del suo paesaggio urbano.
La vita del centro città si articola intorno a Piazza Pio II dove sorgono il Duomo dell’Assunta, il Palazzo Piccolomini e il Palazzo comunale.
La piazza è a forma di trapezio, caratteristica che dona all’osservatore un’illusione prospettica, facendo apparire la cattedrale enorme e l’intera piazza molto più ampia di quanto sia nella realtà.
Il Duomo dell’Assunta, consacrato nel 1462, colpisce per le ampie vetrate delle navate laterali che simboleggiano lo spirito dell’illuminazione intellettuale dell’umanesimo.
Palazzo Piccolomini, ricchissimo di prestigiosi arredamenti, era la residenza dell’omonima nobile famiglia di Papa Pio II, personalità che lasciò il segno nel Rinascimento di cui era figlio.
Fu scelto da Franco Zeffirelli come ambientazione per girare alcune scene del romantico film ‘Romeo e Giulietta’.
All’interno del Palazzo è presente un cortile loggiato che conduce ad un giardino pensile affacciato sulla val d’Orcia.
All’ingresso di Palazzo Piccolomini si può notare l’antico pozzo in pietra denominato ‘pozzo dei cani, voluto da Papa Pio II per contribuire ad abbeverare gli abitanti della città.
Il centro è pieno di negozi che vendono tantissime varietà di pecorino insieme ad altri prodotti locali come olio, vino, salumi di cinta senese, spezie, miele e molto altro.
La via principale che taglia in due Piazza Pio II si chiama Corso Rossellino e le vie che lo incrociano hanno denominazioni curiose come ‘via del bacio’, ‘via della fortuna’, via dell’amore.
Come la piazza principale, anche i vicoli del centro storico presentano un’illusione ottica: hanno la caratteristica di essere leggermente curvi in modo da nascondere la fine della strada e donare al visitatore la percezione di maggiore lunghezza.
Per la sosta
Pienza, via Mario Mencatelli 32 – Parcheggio ufficiale della città misto ad auto.
(tranne al venerdì dalle ore 7.00 alle ore 15.00 a causa del mercato.
San Quirico d’Orcia
La seconda tappa del nostro viaggio è a San Quirico d’Orcia, borgo di origine etrusca, è stato nel medioevo un’importante tappa della via francigena.
Ma chi era San Quirico? Era il nome del bambino che assieme alla madre Giulitta morì martire al tempo dell’imperatore Diocleziano nel 304 circa.
Il paese è racchiuso fra le sue antiche mura quattrocentesche in discreto stato di conservazione e lo si visita tutto in un paio d’ore.
Da non perdere una visita al Giardino delle rose, all’ingresso del paese, con accanto la piccola Chiesa dell’Assunta.
Più avanti troviamo la Chiesa di San Francesco che custodisce al suo interno la statua della Madonna della Cappella di Vitaleta.
In pieno centro storico la Collegiata ospita la statua dedicata a Madre Teresa di Calcutta.
Molto scenografici i giardini Horti Leonini donati nel 1500 a Diomede Leoni da Francesco I dè Medici con lo scopo di condividerli con i pellegrini.
Proprio qui si trova la ricostruzione di una catapulta medioevale che farà impazzire i bambini suscitando non poche curiosità!
San Quirico è uno dei gioielli della Val d’Orcia, ma non è soltanto medioevo, rinascimento, percorsi religiosi o enogastronomici.
Fra le sue tante meraviglie offre un paesaggio suggestivo perché ovunque si guardi si apprezzano campi di grano dorati, dolci colline, file ordinate di cipressi e vecchi casolari sparsi qua e là.
E’ proprio nella sua splendida campagna che sono state girate le scene del film ‘Il Gladiatore’.
La casa di Massimo Decimo Meridio si trova nel podere di Poggio Manzuoli ed è meta di appassionati di cinema e di fotografia.
Parcheggiato il camper nei pressi del Podere, abbiamo percorso uno dei sentieri escursionistici che portano alla celebre Cappella della Madonna di Vitaleta.
Incorniciata da due filari di cipressi è uno dei luoghi più fotografati al mondo, ma non possiamo avvicinarci molto perché la troviamo in una fase di ampio restauro.
La vista da qui è enormemente appagata ed è un luogo perfetto per favolosi ritratti di famiglia o muniti di cavalletto e pennelli per dipingere un quadro.
Per la sosta: San Quirico d’Orcia viaVia dei Pereti 18
Bagno Vignoni
Bagno Vignoni è la terza tappa toscana del nostro viaggio itinerante in Val d’Orcia.
Si tratta di un piccolissimo borgo molto particolare perché proprio nel centro del paese, nella piazza delle Sorgenti, si trova una piscina di acqua termale calda di origine vulcanica.
Al centro della vasca si può notare ribollire la calda sorgente termale (circa 50°!).
Già frequentate dagli etruschi e dai romani, le terme di Bagno Vignoni hanno accolto illustri personaggi come Lorenzo il Magnifico, Papa Pio II e Santa Caterina da Siena che scelsero questo luogo per le proprietà benefiche delle acque termali.
Nella vasca al centro del paese non si può fare il bagno, ma seguendo i piccoli canali che partono da qui, si arriva ad una serie di vasche aperte al pubblico nelle quali è possibile immergersi
Piazza delle Sorgenti, a Bagno Vignoni, è stato anche set cinematografico di diversi film.
Fra i più conosciuti troviamo una scena del film ‘Al lupo, al lupo’ (anno 1992) nella quale i tre fratelli interpretati da Carlo Verdone, Francesca Neri e Sergio Rubini fanno il bagno di notte nelle acque termali.
Alcune scene del film ‘ La scuola più bella del mondo’ (anno 2014) con Christian De Sica, Angela Finocchiaro e Rocco Papaleo.
Per la sosta: Bagno Vignoni – Free Parking
Montalcino
La quarta tappa del nostro tour è dedicata a Montalcino, città del vino, del miele, dell’olio e del biologico.
E’ qui che regna il pregiatissimo Brunello di Montalcino che ha reso questo borgo famoso in tutto il mondo.
Per questo motivo non si può tornare a casa senza averne acquistato una bottiglia nelle tante cantine del centro o averlo degustato in uno dei percorsi enogastronomici.
Montalcino è avvolto dalla sua medioevale cinta muraria e al suo interno spicca la sua antica Fortezza.
La visita è parzialmente gratuita, infatti si paga soltanto l’accesso alle mura nella parte alta della Fortezza che regala un’impareggiabile vista sulle vigne e le colline della val d’Orcia.
Ai piedi di Montalcino, merita una visita l’Abbazia di Sant’Antimo, circondata da orti, vigneti e oliveti dove regna un silenzio mistico che induce alla meditazione personale.
Secondo una leggenda fu fondata da Carlo Magno come ringraziamento per la guarigione del suo esercito da un male ignoto.
E’ possibile acquistare spezie, miele, confetture, tisane ed erbe officinali prodotte dai frati seguendo le ricette della loro tradizione secolare.
I viaggi itineranti sono molto istruttivi ed educativi (non solo per i bambini) e visitare la Val D’orcia è come fare un viaggio nel tempo perché si percepisce l’evoluzione dell’uomo, ma non quella del paesaggio che sembra rimasto quasi intatto alla sua epoca medioevale.
Per la sosta: MontalcinoVia Osticcio 171
Cosa Mangiare in Val d’Orcia
Dico sempre che mangiare è come incorporare un territorio e il cibo è un elemento essenziale del viaggio.
Fra i piatti tradizionali del sud della toscana troviamo i pici, un tipo di pasta fatta a mano, simili agli spaghetti, ma più larghi.
Si chiamano pici perché la preparazione consiste nell’<<appiciare>>, (cioè lavorare a mano) la pasta tirandola fino a creare uno spaghetto lungo e voluminoso.
I pici vengono solitamente conditi con sugo all’aglione (sugo di pomodoro e aglio), alle briciole (con briciole di pane toscano soffritte nell’olio di oliva) o con delicato pecorino toscano e pepe.
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